sabato 12 ottobre 2013

Unione dei servizi? Un festòn!


 e Auronzo e Pieve lo fanno per scelta... di altri cadorini!

(il fascino di alcuni politici ha sedotto le due prime cittadine? Altro che sirene...)

Visto il Successo de "Gnoche 'n Festa", facile fare una similitudine con la famosa leggenda, ora ancor più surreale: una volta per fregare gli auronzani quei da Loze misero i banchi con le leccornie nel loro paese, ora i "ciadoris" sono riusciti ad organizzare la cosa in quel di Auronzo. Anche questa volta ci svuoteranno le tasche riempendoci la pancia? 

Già sulle arse sponde del centro Cadore si mormora: "ciàma mìa gnòche por nùia..."


DAL CORRIERE DELLE ALPI DI OGGI. di Francesco Dal Mas

CIBIANA. Oggi i cittadini di Cibiana compiono, i più lontani dal municipio, al massimo un chilometro per ritirare un certificato, per presentare una domanda, per chiedere un'informazione.

E, ovviamente, non conoscono cosa sia una coda.

Dal primo gennaio del prossimo anno, quindi fra poco meno di tre mesi, di chilometri dovranno farne invece la bellezza di 17, quelli che servono per andare a Borca, dove l'Unione dei Comuni farà anche unione degli sportelli municipali. Fra gli applausi, ovviamente, di chi vuol razionalizzare le spese, mascherando l'operazione di maggiore efficienza, senza rendersi però conto di ciò che tutto ciò può costare al pensionato o all'anziano poco abile, o a chi non è munito di auto propria. Il problema si è evidenziato, nei termini più pesanti, in una riunione dei tecnici dei cinque Comuni che in Val Boite dovranno trovare le forme più opportune di virtuosismo federale.

Pochi sanno che il primo giorno di gennaio 2014 è la data nella quale scatta inesorabile il meccanismo dell'unione dei servizi fondamentali dei Comuni con popolazione inferiori a 5000 abitanti. A Borca, nei giorni scorsi, si sono incontrati i tecnici per provare almeno a immaginare che cosa può succedere fra tre mesi.

«Lo scopo della riunione», spiega Mauro Pupulin, tecnico a Cibiana, «era quello di verificare come e dove organizzare un unico ufficio. Bene, dalla riunione è emerso che lo spazio indicato dai sindaci è la metà di quello che servirebbe; che secondo una prima analisi delle necessità di personale, quello già in organico è insufficiente; che la risposta ai cittadini sarà inefficace per almeno tre anni (il tempo per adattare il personale a tutte le funzioni diversamente organizzate rispetto alle attuali, ndr)».

Non solo: i tecnici hanno evidenziato anche che c'è una "montagna" di problematiche edilizie e urbanistiche che cominceranno ad insorgere nella gestione di 5 Comuni con 5 piani regolatori diversi. Non solo: il protocollo che riceverà tutta la posta sarà in un'altra sede e quindi la posta dovrà essere smistata, come succede ora in Regione, dove da una direzione all'altra impiega giorni e giorni. Insomma, una marea di nuovi problemi.

«La gente di Cibiana per andare in" Comune" dovrà farsi 17 km; a piedi, in corriera o in auto privata, sperando poi di avere dietro tutto quanto occorre», sottolinea Pupulin, «per avere un certificato catastale, che costerà 20 cent., dovrà spendere chissà quanto».

Amaro il commento dei tecnici municipali. «Se questo è stato fatto per accontentare l'opinione pubblica scatenata anche dal mondo dell'informazione facendo credere che così si razionalizza e si risparmia», chiosano, «basti vedere come ha funzionato la gestione del BIM GSP per l'acqua e le fognature. Riteniamo, pertanto, che sia doveroso informare quella pubblica opinione che per quanto concerne la realtà della Valle del Boite non saranno rose e fiori ma, a nostro parere, solo dolori».

I tecnici, peraltro, assicurano che «siamo a completa disponibilità del nuovo ma anche consapevoli che le svolte "epocali" è impensabile possano avvenire "sulla carta" nella notte di San Silvestro». Gli stessi tecnici asseriscono che le unioni dei servizi sono auspicabili ma vanno fatte con il criterio necessario e una organizzazione che «non può, per l'appunto, essere fatta la notte di San Silvestro».


4 commenti:

  1. Pieve ed Auronzo non sono obbligate, secondo la legge, ad associare i servizi. Se lo fanno è per una scelta delle loro Amministrazioni Comunali non certo per volontà di altri. Gli altri comuni, tra cui il mio, lo fanno invece per adempiere ad un obbligo di legge.........tutto molto semplice

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  2. Certo Luca, Che le nostre signore siano rimaste ammaliate è una supposizione "teatrale" più che fantasiosa, lo sappiamo tutti che Auronzo non è obbligato ad aderire, proprio per questo non capiamo i motivi della scelta, mai spiegati neppure nella riunione pubblica, a meno che non si voglia credere all'unica frase a riguardo:"l'unione fa la forza".
    Converrai con me che il risparmio economico dell'Amministrazione sarà nullo e il miglioramento dei servizi una pia illusione. Non puoi negare che questo vada contro ogni logica di avvicinare il servizio al cittadino e di ridurre la spesa del singolo, ci guadagnerà solo lo stato con le accise sui carburanti. È solo un'altra tegola sulla testa dei montanari, già sparpagliati per le anguste valli.
    Il futuro ci riserva di prendere il treno a Belluno? Di curarci nell'ospedale di Treviso? Di registrare una nascita a Venezia?
    Io mi rifiuto, fin che posso.
    Mi rifiuto di accettare che un parlamentare, per salvare il suo stipendio, tagli i servizi al cittadino. Mi rifiuto di accettare che lui decida con chi devo condividere i miei servizi. Mi rifiuto di pensare che si debba continuare a subire tacendo.
    E qui gli gnocchi, permettimi, sono tutti i cadorini, tutti i montanari.


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  3. Dante Da Pra - Auronz^o12 ottobre 2013 alle ore 22:43

    A mio modesto parere certe scelte, che possono impattare in modo rilevante sulla vita dei cittadini, non possono e non devono essere lasciate alla sola Amministrazione Comunale. In questo specifico caso la scelta dovrebbe essere condivisa con la popolazione e a quanto sembra, questa condivisione, non è propriamente quello che sta avvenendo in Auronzo. Buona serata. (Dante Da Pra - Auronz^o)

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  4. Politici della montagna. Fate la fusione dei comuni prevista e favorita dalla legge dagli anni '90 (fino al comune unico) così potete gestire i servizi (e la loro delocalizzazione) come volete

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